Periferie – Poesie e saggi dal bosco grigio

Dopo tanti libri e scritti su cose del mio lavoro, finalmente un libro veramente mio. La raccolta “Periferie – Poesie e saggi dal bosco grigio” (Vallecchi-Firenze) è il racconto in versi di un’intera giornata, dal mattino fino all’alba del giorno dopo, trascorsa in un appartamento di Lunetta, il quartiere popolare alle porte di Mantova dove sono nato. Il protagonista di questa vicenda, che si snoda in 24 poesie, tante quante le ore di un giorno, rimane prigioniero del bosco grigio di multistrato in cemento facciavista, consumando un’esistenza fatta di ore lunghe anni, tra ballatoi e anditi bui. Chiuso nel suo appartamento, in un metro quadro d’erba e di città, osserva e ascolta tutto ciò che accade attorno a lui, in un continuo intreccio di immagini e suoni sospesi tra realtà, sogno e ricordi, fino alla sorprendente svolta finale.

Seguono alcuni saggi che partendo dalle periferie letterarie di Pasolini e Buzzati, affrontano i risvolti sociali, culturali ed economici delle periferie di oggi, senza dimenticare che grazie a internet e all’intelligenza artificiale, ai margini è finita la letteratura stessa.

Orgoglioso di essere pubblicato da Vallecchi, l’editore che più di tutti ha scritto la storia della poesia italiana del ‘900, e che dopo i Futuristi e tanti altri nomi da antologia, oggi pubblica anche me.

Con l’arrivo dell’autunno, il “bosco grigio” diventa itinerante e partono anche le presentazioni: a Vergato (BO) il 23 ottobre in biblioteca, e poi, ovviamente, nella mia Mantova seguiranno una serie di eventi grandi e piccoli, dal teatro Bibiena ai laboratori con le scuole, alla stessa Lunetta.

Ringrazio l’Amministrazione comunale di Mantova che ha patrocinato un lavoro che io ho solo scritto, ma che in realtà appartiene a tutta la città.

“Se più nulla è centro in senso assoluto, allora tutto è periferia”.

per acquistare: https://www.amazon.it/Periferie-Poesie-saggi-grigio-integrale/dp/8882521699/ref=sr_1_2?qid=1664551830&refinements=p_27%3AMichele+Deodati&s=books&sr=1-2

Lo scorcio di Lunetta che ha ispirato la copertina di “Periferie”

Social eating e home restaurant: le distinzioni

Il cibo è sempre più sinonimo di piacere, strumento di conoscenza, occasione d’incontro e di divertimento, emblema di uno stile di vita. La cultura del cibo occupa così tanto spazio nella nostra società, che anche in assenza di una disciplina legislativa specifica, la popolarità delle esperienze di gastronomia domestica è in costante ascesa. Bisogna però fare alcune distinzioni, tenendo presente che ci troviamo in un contesto in cui l’incertezza regna ancora sovrana. Se è vero che manca una classificazione giuridica di questi fenomeni, va ricordato che comunque gli adempimenti burocratici cambiano a seconda del tipo di esperienza che si vuole realizzare. Vediamo innanzitutto di partire dalle definizioni.

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CONTRO LE FAQ(KE NEWS) E CONTRO LA PAURA DI ESSERE SEMPLICI

C’è ancora qualcuno che non sa cosa sia un D.P.C.M.? Ai tempi della pandemia, tutti hanno imparato cosa significhi questa astrusa sigla burocratica, diventata in breve tempo lo strumento regolatore del nostro vivere quotidiano. Per poco che se ne possa sapere di queste cose, accettare che un provvedimento amministrativo possa incidere direttamente su diritti protetti dalla Costituzione, come la libertà di movimento o di fare impresa, è tutt’altro che facile.

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Coronavirus: la lunga notte dei finti divieti

In un Paese godereccio e canterino come l’Italia, per contenere efficacemente il rischio di contagio da Coronavirus servirebbero misure drastiche imposte dall’alto, perché fare appello al senso di responsabilità di ognuno è una battaglia persa. Lo sa bene il Presidente Conte, che dopo la fuga di notizie sulla bozza di DPCM, alla fine ha dovuto darla vinta ai furbetti in fuga verso Sud. Continua a leggere “Coronavirus: la lunga notte dei finti divieti”

Negozi di alimentari o bar?

Tratto da: Leggi d’Italia PA Wolters Kluwer ed.

Consumo sul posto negli esercizi di vicinato o somministrazione in pubblici esercizi? Continua a trascinarsi nelle aule dei Tribunali amministrativi l’annosa questione circa la difficoltà di distinguere il consumo sul posto negli esercizi di vicinato dalla tradizionale attività di somministrazione di alimenti e bevande propria dei pubblici esercizi come bar e ristoranti, anch’essa peraltro definita “vendita per il consumo sul posto” fin dai tempi della vecchia legge nazionale n. 287/1991. Continua a leggere “Negozi di alimentari o bar?”

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